La scelta di passare al biologico nel 2000, è stata prima di tutto una scelta di vita personale, dettata non solo dall'amore per la nostra terra e per il nostro lavoro che di quella terra è intriso, ma anche dalla tutela del nostro benessere: ben–essere, cioè "stare bene", "esistere bene”, assicurandoci il diritto di lavorare e vivere bene, in un terreno sano che dia frutti buoni.
Di conseguenza si tratta di una scelta che si riflette sul consumatore, a cui siamo in grado di offrire prodotti che “fanno bene”, coltivati con amore e nel massimo rispetto dell'ambiente.
Crediamo in quello che facciamo e cerchiamo di contribuire ad un cambiamento più ampio, dove l'eco sostenibilità e la valorizzazione senza sfruttamento della terra diventino sempre più una consuetudine.
Certo le difficoltà non sono poche ed essendo un'azienda piccola a gestione familiare, il lavoro a volte si complica e si moltiplica ma le fatiche sono premiate dal piacere che dà, durante la vendemmia, il poter addentare una rapa, cioè un grappolo d'uva, senza il timore di ingerire pesticidi o altre sostanze chimiche: il fatto che l'uva sia stata inserita tra i cibi più contaminati in Italia nel 2016, lo rende quasi un lusso.
La nostra pretesa non è quella di avere un vino perfetto, ma quella di avere un vino buono, salubre e che dia soddisfazione non solo al palato, ma anche al corpo e allo spirito.
L’agricoltura biologica, al contrario di quella convenzionale, non usa sostanze che provengono da sintesi chimica (quali pesticidi, diserbanti, concimi chimici, insetticidi) che impoveriscono e inquinano i terreni, e non fa impiego di OGM.
Utilizziamo quindi solo sostanze naturali, presenti in natura, cercando di sviluppare un modello di agricoltura che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e che possa durare nel tempo, salvaguardando la biodiversità del nostro territorio. La nostra attenzione non è focalizzata unicamente sul ciclo di coltivazione ma anche sui materiali e i processi di produzione e confezionamento. Nel corso degli anni abbiamo cercato di perfezionare le tecniche di produzione nel rispetto e tutela dell'ambiente e del consumatore
Innanzitutto la scelta del bio permette di evitare i veleni chimici spesso presenti in modo massivo nei cibi provenienti da agricoltura convenzionale e/o industriale e, di conseguenza, si dimostra la strada più diretta per prenderci cura della nostra salute.
Ad esempio, allergie e intolleranze alimentari sono in continua crescita e la quantità di additivi alimentari, potenzialmente allergizzanti, è molto più bassa nei prodotti biologici che in quelli convenzionali.
Per chi poi lavora a stretto contatto con prodotti come erbicidi, fungicidi e simili aumenta il rischio di ammalarsi di Parkinson, non a caso in Francia il morbo di Parkinson è stato riconosciuto come malattia professionale per gli agricoltori.
Gli alimenti biologici inoltre hanno un sapore migliore, anzi, forse è meglio dire un sapore più vero, a cui spesso le nostre papille gustative saturate da gusti sintetici non sono più abituate.
Quindi ci permettono di riavvicinarci a sapori antichi, autentici: vogliamo poter addentare mele che sappiano veramente di mele, e non dell'idea (univoca) del sapore di mela che ci viene venduta.
L'agricoltura biologica non ammette OGM e permette di mantenere la biodiversità ambientale e culturale, preservando il territorio senza inquinare la terra e le acque; significa mantenere e ricreare l’equilibrio degli ecosistemi nel tempo e valorizzare la cultura e le tradizioni locali.
La scelta del biologico ci responsabilizza, passiamo dall'essere consumatori passivi a consum-attori che si orientano verso una decisione precisa. Si tratta di un piccolo ma significativo gesto quotidiano di salvaguardia ambientale e di stile di vita sostenibile, per noi e per le generazioni future.